Rilassati sotto l’enorme albero, i nostri amici si addormentarono in un batter d’occhio.
La luna enorme e gialla, viaggiava immersa nei profumi tropicali accompagnata dal gracidio delle rane.
Tutti erano rimasti impressionati dall’incontro con Klikkina, soprattutto Stone che in quell’esserino venuto dallo spazio aveva avuto la sensazione di rivedere qualcuno già incontrato nel passato.
Con questa convinzione si addormentò e qualche minuto dopo si trovò immerso in un magnifico sogno.
Insieme al suo amico “Buiccu”, piccolo sasso della valle di Gesturi, si ritrovò in cima al Gennargentu (la montagna più alta della Sardegna il cui significato nelle radici nuragico/arabe è quello di PARADISO D’ARGENTO ).
Era una giornata di primavera quando le nevi incominciano a sciogliersi e si trasformano in luccicanti ruscelli.
Mentre beatamente ascoltavano il gorgoglio dell’acqua, improvvisamente apparvero nel cielo centinaia di cavallini volanti cavalcati da fatine, ciascuna con una piccola brocca stretta al fianco.
Stone stava sognando, ma non se ne rendeva conto e la sua emozione era quasi reale.
Istintivamente chiese a Buiccu se avesse mai visto simili cavalli alati cavalcati da fatine.
” Mio caro Stone” rispose Buiccu, che era un sasso di Gesturi e sapeva tutto sulla valle, sul Gennargentu, sulla Giara, sui cavallini, sulle brocche e sulle fatine: ” E’ una storia complessa e misteriosa ma, essendo bellissima cercherò di raccontartela brevemente.
La storia de is Marigheddas
Grandi quanto un pollice le fatine arrivarono in Sardegna circa 1500 anni fa, provenienti da una galassia sconosciuta.
Pare che al fianco portassero le piccole brocche che in lingua sarda si chiamano “marigheddas”, per tale motivo le fatine vengono ricordate come “is marigheddas”.
Qualche giorno dopo il loro arrivo nell’isola, affrontarono in un terribile scontro le streghe (energie negative) o “Janas” che abitavano le grotte (“domus de janas”,case delle streghe, che esistono ancora oggi) scavate nelle rocce nella valle vicino alla Giara di Gesturi
Le streghe vennero sconfitte nella ” battaglia de is Giogaminudas” – in italiano battaglia delle lumachine- perché le lumache amiche delle fatine, il giorno dello scontro riuscìrono a interrompere il circuito di energia negativa che le streghe avevano creato intorno alle fate per distruggerle.
Oltre tremila lumache, costruirono un ponte positivo e scaricarono l’energia nociva in fondo a un pozzo.
Le streghe sconfitte, vennero compresse e infilate tutte in una brocca e poi catapultate nello spazio.
Qualche tempo dopo, la “brocca stregata” venne distrutta nell’impatto con una cometa ecologica chiamata ” Spazzinidis “.
Le streghe, trasformate in “gas ignobili”, furono ingoiate successivamente da un “buco nero”.
“Questa storia è bellissima” – esclamò Stone – “ma dimmi Buiccheddu” (diminutivo di Buiccu) “perché is Marigheddas decisero di venire in Sardegna e perché vennero con le brocche?”
” La Sardegna” – rispose Buiccu – ” pur essendo un’isola bellissima, anticamente era una terra arida per la scarsità delle piogge”.
Il progetto de is Marigheddas era quello di favorire la crescita delle piante e dei fiori per rendere più accogliente l’Isola e più piacevole la vita agli uomini e agli animali.
Nella realizzazione del progetto bisognava innanzitutto recuperare le acque del Gennargentu e salvare i cavallini della Giara di Gesturi, che in estate rischiavano di morire di sete. L’acqua, comunque, doveva essere distribuita in tutta l’Isola con un mezzo capace di sostituire le nuvole e di provocare la pioggia.
L’ idea geniale fu quella di chiedere in prestito le ali agli upupa (vi ricordate i piccoli pavoni sardi!) per far volare i cavallini della Giara.
La primavera volgeva ormai verso l’estate e i primi caldi sciogliendo le nevi del Gennargentu, facevano scintillare le acque dei ruscelli . – Nel giro di 3 giorni, ai 490 cavallini della Giara furono montate le ali degli upupa ingrandite per magia) e, un pomeriggio, venne realizzata la prima spedizione.
I cavallini, cavalcati dalle fatine che portavano le brocche, partirono dall’altopiano della Giara diretti verso il Gennargentu.
La spedizione formava una immensa nuvola argentata, composta da 7 gruppi di 70 cavallini.
Ogni gruppo era guidato da 7 cavallini alati cavalcati da 7 fatine che portavano le brocche.
Le brocche vennero riempite d’acqua e con grande meraviglia una dolce musica accompagnò “is Marigheddas” nel loro viaggio di ritorno verso la Giara perché il vento, infilandosi nelle brocche, produceva meravigliosi suoni spaziali .
“Senti Buiccheddu” – disse Stone – ” perché non cerchiamo un nome per questo grande uccello composto da una fatina, un cavallino, una brocca e due ali di upupa, costruito per sostituire le nuvole e provocare la pioggia ?”
“Hai ragione” – rispose Buiccheddu – ” ma io ho un’altra idea. Visto che oggi attraverso INTERNET possiamo comunicare in tempo reale con tutti i bambini del mondo, chiediamo loro di suggerirci dei nomi così Klikkina potrà sceglierne uno per il grande uccello”.
“Ottima idea ” – disse Stone – Bambini all’opera ! Inviateci una e-mail con le vostre idee !
La prima pioggia fu una festa indimenticabile.
I grandi uccelli si disposero in 7 cerchi di 4 cerchi concentrici ciascuno e nel cielo della Giara incominciarono a rovesciare l’acqua contenuta nelle Marigheddas .
Da 3000 metri di quota l’acqua arrivava giù polverizzata , silenziosa e fresca come i ruscelli del Gennargentu e la terra, assetata, ringraziava spandendo nell’aria profumi di erbe aromatiche..
In pochi minuti i 490 grandi uccelli, si trovarono impegnati in una bellissima danza accompagnati dalla musica che il vento faceva rimbalzare dentro le brocche.
Quel giorno, per la prima volta, agli abitanti della Giara poterono assistere alla “danza della pioggia”.
A Gesturi , tutti si presero per mano e nacque il ballo tondo.
( Vi ricordate cosa successe a Cannesisa alla notizia che Poppy era ancora vivo ? )
Ormai era l’alba e Stone fu svegliato dal cinguettio degli uccelli..
Dopo il risveglio, i nostri amici approfittando dei fichi profumati che pendevano nell’albero, fecero un’abbondante colazione.
” Che bellissima notte” disse Daisy, che finalmente dopo la paura di aver perduto per sempre Poppy, aveva dormito accanto al suo amichetto.
” Veramente una bella dormita tra i profumi mediterranei” aggiunsero tutti gli altri in coro.
Poi, ancora tra il sogno e la realtà, Stone esclamò: ” che peccato ! stavo facendo un bellissimo sogno e l’ho dovuto interrompere a causa degli uccelli che mi hanno svegliato !
Chissà se potrò mai rivedere il mio amico Buiccheddu !
“Perchè non ce la racconti ?” dissero gli amici e Stone raccontò il sogno… … …
“Che bello ! – Che meraviglia ! ” sembra quasi vero.
Poi sorridente, intervenne Klikkina.
“Miei cari amichetti, conosco questa storia, perche le fatine chiamate “marigheddas”, sono le nostre cuginette cosmiche, che abitano una galassia di cui un giorno vi rivelerò il nome”.