Era il primo giorno di maggio.
Uno di quei giorni che ci regala il Padreterno in cui il sole riscalda i profumi della primavera e ci invita a immergerci nello specchio blu del mare.Poppy era li , tra la massa di papaveri rossi, ondeggianti, che scendono dalle colline sino alle spiagge di sabbia dorata.
Quel giorno, Daisy e Poppy ballarono a lungo il famoso ballo tondo, nel paesino di Perdas, dove Poppy avrebbe iniziato la sua avventura spaziale…
Daisy durante la notte parlò a lungo con Poppy, preoccupata per l’avventura che attendeva il suo amico. Ma la missione era troppo importante. – Non si poteva più rinviare.
Anche le palline gialle delle mimose e i fiori bianchi e rosa dei mandorli e dei peschi e, soprattutto l’upupa, il piccolo pavone sardo, intuivano il pericolo che correvano i profumi e i colori di quel paradiso.
Tutti, proprio tutti quella notte parteciparono alla riunione: i saggi macigni che dall’alto guardano il mare, gli scogli , il mirto ,ii lentischi, i primi corbezzoli ancora acerbi, le caprette e gli agnellini, i cinghiali, i passeri e i fenicotteri, i conigli selvatici, le volpi e i mufloni; tutti avvertivano il pericolo che un giorno ” il mostro con i suoi terribili tentacoli di cemento”, avrebbe potuto divorarli.
La missione di Popy era urgentissima. – Bisognava andare in orbita e invitare tutti i papaveri del mondo e tutte le margherite a unirsi per salvare la terra e lasciare ai bambini del futuro un pianeta più pulito e pù bello.
Ancora il sole non era apparso dietro le montagne e Poppy ebbe un brusco risveglio, al segnale del cuculo.Si scrollò di dosso le ultime gocce di rugiada e silenziosamente, coperto dagli ombrelli degli altri papaveri,si avviò verso la rampa di lancio dove la stazione spaziale, agganciata al missile, attendeva il “count down”.Poppy era un papavero sardo e per questo si trovava nella base missilistica di ” Perdasdefogu “, che per comodità di memoria abbiamo chiamato” Perdas “. Tradotto in Italiano significa “pietre di fuoco”.
Perdas si trova in un altopiano a Sud – ovest della Sardegna ( Salto di Quirra ) dove miliardi di stelle illuminano un cielo sempre limpido e la meravigliosa lanterna della luna riflette ogni notte i raggi del sole, come se fosse sua sorella .
Poppy furtivamente salì per la scaletta che portava alla stazione spaziale ed entrò nella sala dei transistor , attraverso un finestrino rimasto aperto per arieggiare l’abitacolo.
Attese impaziente a lungo e in quelle ore tutti trepidavano con lui.Daisy desiderava partire con Poppy, ma doveva tornare tra gli amici, con i quali era stata decisa l’operazione: i corbezzoli, i fiori dei mandorli e dei peschi, i lentischi, le palline gialle delle mimose, il mirto, gli scogli e i macigni, le caprette, gli agnellini , l’upupa e i passeri, i cinghiali, i fenicotteri, i conigli, le volpi e i mufloni. Tutti fremevano col naso all’insù attendendo il “count down” che alle 6,45 avrebbe dato inizio all’avventura di Poppy.
Alle 6,45 in punto la rampa di lancio improvvisamente si illuminò di una luce bluastra, intensa e sibilante.
Gli addetti della base avevano acceso i razzi vettori
… … … seven, eight, six, five, four, three, two, one
B O O M M M M M M !
Un terribile boato squarcio l’aria e il missile, lasciandosi dietro una luminosa scia bianca, nel giro di pochi minuti divenne un puntino nel cielo.
Tutti ebbero un sussulto e in quel momento l’emozione di Poppy si diffuse nel cuore degli amici che seguivano con lo sguardo la velocissima traiettoria della nave spaziale.
Poppy a causa della velocità del missile aveva perduto i sensi e quando si riebbe, la terra gli apparve come un pallone nel quale era possibile distinguere il disegno dei continenti come nelle carte geografiche.
Dentro la sala dei comandi Poppy galleggiava nel vuoto, in assenza di gravità. I suoi movimenti erano lentissimi come in una pellicola al rallentatore.
Dopo i primi tre giri in orbita, durante i quali aveva riposato per alcune ore, aprì la scatolina di piselli, lenticchie e sedani confezionata sotto vuoto, e consumò il suo primo pasto spaziale.
Gettò la scatola nella macchina polverizzatrice delle immondizie e aprì la valigetta con gli attrezzi e i componenti elettronici per montare la stazione trasmittente necessaria per il discorso ai papaveri e alle margherite di tutto il mondo. Il cielo era blu intenso e la terra rossa con un alone arancione come una luna quando emerge dai mari tropicali.
All’inizio del trentatreesimo giro in orbita Poppy terminò di montare la stazione trasmittente e pertanto, tutto era pronto per comunicare con i papaveri e le margherite della terra.
Il discorso di Poppy , nella lingua dei fiori, sarebbe stato captato attraverso i pistilli.
Tutti gli esseri umani, col cuore sensibile , avrebbero potuto seguire il discorso grazie alla traduzione simultanea diffusa dai pistilli dei fiori.
Poppy iniziò con queste parole ( che riproduciamo in lingua originale) .
TIN KLIN – AD OTSEUQ OSOILGIVAREM OIZAPS
(Carissimi amici – da questo meraviglioso spazio)
ODEV ANU ARRET AMISSILLEB EHC ITTUT OMAIBBOD EREGGETORP
( Chi vuol conoscere la chiave per capire il linguaggio può kliccare qui……..,)
mi rivolgo a tutte le margherite e i papaveri della terra ma, anche, a tutti gli esseri umani che hanno un cuore sensibile.
Gli uomini che abitano il nostro pianeta da diversi secoli stanno sviluppando la scienza, che è costituita da tutte le invenzioni rivolte al benessere dell’umanità.
Noi tutti, margherite e papaveri, siamo d’accordo sull’obbiettivo del benessere , ma non siamo più d’accordo se le scoperte della scienza vengono utilizzate per offendere i più deboli, gli animali, gli uccelli, il mare, le piante, i fiori, l’aria che respiriamo e i suoni naturali della terra.
Il mio amichetto Pincy, mi ha raccontato che 56 anni fa, a causa dell’abuso della scienza morirono carbonizzati tantissimi suoi antenati.
Questo atto di terribile violenza avvenne durante l’ ultima guerra mondiale quando
il 6 e 9 agosto 1945 vennero lanciate a Hiroshima e Nagasaki due ” bombe atomiche ”
Dopo quel misfatto, un grande scienziato EINSTEIN e un grande filosofo Beltrand RUSSEL
insieme a tanti altri scienziati col cuore sensibile, lasciarono un importante messaggio agli uomini, conosciuto come il “testamento di Einstein”:
” se sapremo utilizzare l’ingegnosità dell’uomo e la tremenda potenza delle energie di cui disponiamo per scopi pacifici e umani, troveremo aperta la via di un nuovo paradiso,
altrimenti è davanti a noi il rischio della morte universale ”
Cari amici, a partire da questo momento il nostro impegno dovrà essere quello di unire tutti coloro che proteggono i più deboli, gli animali, gli uccelli,
il mare, le piante, i fiori, l’aria che respiriamo e i suoni naturali della terra.
Concluso il discorso, Poppy, mando giù una piccola razione di piselli, lenticchie e sedani e riposò per qualche ora sospeso nel vuoto in un’amaca virtuale.